Woods Of Infinity – Ljuset

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2020

Dopo l’eccellente debut “Hejda” ho atteso davvero con ansia questo nuovo lavoro degli svedesi Woods of Infinity. Purtoppo però “Ljuset” mi lascia l’amaro in bocca, pur essendo oggettivamente un buon album. Innanzitutto si percepisce un faticoso tentativo di ricreare atmosfere atipiche e singolari così come la band aveva fatto in “Hejda”; sono infatti riproposti anche in quest’album inframmezzi fuori luogo e sconnessi che però risultano poco efficaci e scontati. Va riconosciuta alla band la capacità di aver creato un proprio stile quanto più personale possibile, che permette certamente di distinguerli in qualche modo dalla massa, ma adottare esattamente le identiche soluzioni utilizzate nel precedente album non è stata a mio avviso una mossa azzeccata, considerando anche che, ad ogni modo, il risultato finale è fin troppo prevedibile e sicuramente inferiore al precedente album con cui inevitabilmente va paragonato. Il sound risulta in generale più freddo e meno intenso, nonostante le chitarre ricreino melodie armoniose e raffinate che di certo si contrappongono alle vocals pazzoidi di Ravenlord che rappresentano indubbiamente uno dei punti di forza della band. Da segnalare la cover “Across the Fields of Forever” degli Edge of Sanity, per il resto nessuna traccia risulta particolarmente di spicco; tutte poggiano le basi su un tappeto sonoro estremamente omogeneo, dai ritmi mai troppo veloci, che conta sicuramente su una produzione all’altezza che esalta in maniera ottimale i suoni delle chitarre, che regolarmente creano una trama melodica predominante in ogni singola traccia. Undici tracce per una durata che oltrepassa l’ora fanno scadere l’album in una ripetitività che un minutaggio inferiore avrebbe potuto in parte evitare. Comunque sia vi raccomando di ascoltare l’album fino all’ultimo secondo visto che è presente una traccia fantasma che rappresenta la vera chicca dell’album, ovvero un motivetto, in cui viene intonata frequentemente la parola “Satan” con improbabili e improponibili stili differenti che poco hanno a che fare con il black metal (sentire per credere)… una trovata simpatica e divertente ma che ancora una volta non smentisce le intenzioni della band. In definitiva “Ljuset” è un album nella norma, ma troppo anonimo per una band come i Woods Of Infinity, anche se forse era davvero troppo pretenzioso aspettarsi un album che potesse racchiudere la magia e il fascino inarrivabile di quel piccolo capolavoro di “Hejda”.

REVIEW OVERVIEW
Voto
65 %
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woods-of-infinity-ljusetTRACKLIST <br> 1. Genever; 2. Ett Forlorat Barn; 3. Tankevackande Sjalvomkan; 4. Summon the Lord of Blasphemy; 5. A Love Story, 6. Tvafaldig Viket ar en Styggelse for Herren; 7. Epigram; 8. Metamorfos; 9. Across the Fields of Forever; 10. Kroppen Var Mitt Fangelse; 11. Eksynyt <br> DURATA: 67 min. <br> ETICHETTA: Total Holocaust Records <br> ANNO: 2005