“Vel Daath Sub Figura DCLXVI” è il primo vagito del progetto Dakrh, dietro al quale si cela il deus ex machina DeviHate, che propone quattro pezzi di dark ambient dalle atmosfere occulte ed esoteriche, con sfumature lievi ma sostanziali che riescono efficacemente a catturare l’attenzione dell’ascoltatore creando un mood morboso, ossessivo e paranoico. Se “Babylon Re-Constructed” è un incipit tetro e monolitico, con inserti di percussioni marziali, “De Claustrophobica Philosophia” è un pezzo dall’andamento fortemente ritualistico, quasi rallentato ed amplificato. La successiva “Industrialia Esoterica” è il brano più complesso e migliore del lotto: linee di suoni corposi, stratificati e filtrati si sovrappongono a creare un mood vicino a certo folk apocalittico, per un risultato finale davvero cupo e angosciante. Chiude “Plasmodivm Hell”, traccia sorprendente per l’uso di sonorità fortemente elettroniche e perfino “rilassante”nella sua parte finale, caratterizzata da ritmi blandi e sognanti. Un lavoro non per tutti, che potrà essere apprezzato soprattutto da chi ama le sperimentazioni alla Sephiroth, ultimi Beherit o MZ412 che non lasciano facili punti di riferimento a chi ascolta.
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