Demo d’esordio per Synagogae Diaboli, progetto dietro al quale si cela DeviHate, già membro di oscure e promettenti realtà del più autentico underground italico quali Dakrh e Orchid. La proposta di Synagogae Diaboli è definita dal suo stesso creatore come “industrial experimental sickness” e si concretizza in un ambient morboso e blasfemo dalle numerose sfumature che spaziano dal noise al folk apocalittico. È proprio a quest’ultimo filone che può in sostanza essere ricondotto questo “Cristianesimo Satanico”, che presenta sonorità, temi ed atmosfere vicini per diversi aspetti ai Tronus Abyss di “Kampf”, anche se con svariate influenze che rendono la proposta diversificata ed interessante. Questo accade soprattutto nella prima parte del lavoro nella quale si susseguono, su trame angoscianti e claustrofobiche, inserti di pianoforte, momenti elettronici, passaggi classicheggianti (da segnalare a questo proposito “La Ballata Dei Ceri Arsi”, su testo e arrangiamento di J. Fallisi), altri più soffusi e dark ed altri ancora marziali e decadenti sullo stile del progetto Arditi. La seconda parte del cd è decisamente più monolitica e meno sorprendente, ma conserva comunque alcuni spunti interessanti, come la funerea “Ad Luciferi Regnum” nella quale fa la sua comparsa la voce inquietante ed eterea di Desdemona V.M. 18, protagonista anche della conclusiva “Dead Is The New Alive”, cover di Emilie Autumn. Da citare anche l’altra cover, “Un Mondo Senza Stelle”, di Deviate Ladies. I suoni amatoriali costituiscono purtroppo la pecca principale di questo lavoro; le molte buone idee che costellano i pezzi avrebbero ottenuto maggior risalto attraverso una registrazione più nitida. Ma si tratta tutto sommato di un difetto lieve che non inficia la bontà di questo debutto. Gli appassionati di ambient dai tratti sperimentali troveranno senz’altro di che soddisfare la loro bramosia di suoni malati.
