Demo d’esordio per questa one man band italica, dietro la quale si cela P., contenente cinque pezzi senza titolo per poco più di una quindicina di minuti di malato e decadente black/industrial dalle angoscianti sfumature noise e ambient. Phantazo riprende molto delle atmosfere post apocalittiche e degenerate di progetti come Nocratai e Decreto K, inserendo parti rumoristiche circolari e ossessive su un riffing black grim e marcio fino all’osso. Alcuni momenti particolarmente cupi e sinistri non sono troppo lontani dalle ultime sperimentazioni targate Black Funeral o da quanto si può sentire sull’ultimo album dei francesi Spektr. Su questo tessuto di fondo disturbante e nervoso si innesta con grande efficacia un cantato filtrato e malatissimo. La registrazione è sporca e polverosa quanto basta, ma forse qualche oncia di potenza in più non avrebbe guastato. Non mi ha particolarmente convinto la drum machine programmata quasi costantemente su tempi folli, che risulta sì fredda e sintetica come ci si potrebbe aspettare da un lavoro di questo genere, ma probabilmente troppo confusionaria: i passaggi più rallentati e sulfurei risultano infatti i più convincenti, oppressivi e claustrofobici. Si tratta però di un difetto di poco conto, che non inficia il valore di un demo che mette in mostra le buone qualità di un altro interessante progetto nato nell’underground nostrano. Attendo con fiducia una prova dal minutaggio più corposo.
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