La one man band del greco Athalwolf torna sulla scena con questa quarta fatica sulla lunga distanza, ovvero uno dei pochissimi dischi che ho acquistato con l’assoluta certezza che non avrebbe deluso le mie aspettative. E così è stato. Se il precedente “Toten Fur Wotan” risentiva di sonorità a metà strada tra il RAC e il punk, questo nuovo capitolo della band riserva un cambiamento di stile piuttosto notevole e senz’altro azzeccato. Il sound, infatti, sconfina verso lidi decisamente “classici” e black oriented; ottimo il guitar riffing, atmosferico e a tratti epico, sostenuto tra le altre cose da una prestazione vocale peculiare per il singer che sfoggia un efficace cantato sporco e filtrassimo. Tuttavia “Dawn Of Heathens” non prende nettamente le distanze da quanto fatto in passato; le esplicite tematiche nazionalsocialiste (che hanno fatto scattare la censura in Germania) sono onnipresenti così come alcuni episodi chiaramente ricollegabili al precedente lavoro: “W.OT.A.N. Returns” ne è un tipico esempio, con il suo incedere ritmico cantilenante e dall’impatto immediato. Se in passato ci era stato riproposto il giuramento di fedeltà delle SS, questa volta, sullo sfondo musicale marziale e incattivito di “Totaler Krieg”, campeggia il famigerato discorso propagandistico di Goebbels. Altro picco musicale è “På Vikingtog”, marcia delle Waffen SS norvegesi, riproposta in chiave personale ma senza troppi sconvolgimenti, un pezzo decisamente epico che esplicita ancora una volta l’orientamento ideologico del progetto. Il discorso musicale portato avanti dai Wolfnacht senza troppi fronzoli dà un altro apprezzabile risultato.
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