“No gimmicks, no bullshit, only pure black metal devotion”: questa la frase scelta dall’etichetta olandese Heindes Hart per presentare questo ep d’esordio (pubblicato in collaborazione con la tedesca Amor Fati) dei connazionali Orewoet, trio composto da Tiu (chitarra, basso), Carchost (batteria) e Lafawin (voce), del quale non si conosce praticamente nulla, se non la volontà di suonare black metal ortodosso, nel solco della tradizione. Nella fattispecie si tratta di un black metal al tempo stesso raw e melodico, chiaramente ispirato alla scuola finlandese, sulla scia di gruppi come Horna, Behexen, Satanic Warmaster e Baptism. Le cinque canzoni presenti in “Afrodisiacum Der Vroomheid” sono costruite in modo simile su strutture minimali, che mettono tuttavia in evidenza un guitarwork piuttosto dinamico e si giovano della riuscita alternanza tra momenti più tesi e drammatici e squarci di dolente malinconia. Per l’ascoltatore più avvezzo a questo genere di sonorità non sarà difficile cogliere queste sfumature e questi cambi di umore, anche se immersi in un incedere ossessivo e sinistro e resi attraverso un sound decisamente scarno. Black metal primordiale e carico d’odio, strutturato su un riffing molto semplice ma efficace: così è se vi pare, e non vi è molto altro da aggiungere se non che si tratta di un lavoro teso a colpire il lato emotivo e come tale va quindi ascoltato più con lo stomaco che con il cervello. Buon debutto, non originale ma sicuramente genuino.
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