Interessante uscita realizzata dalla nostrana Militia Templi Records, che sotto il nome di “Tripudium” ci propone tre validissime band appartenenti al panorama musicale italiano. I tre gruppi in questione sono rispettivamente L’Ordre Du Temple, Ringwraith e Teuta, tre realtà all’apparenza molto differenti tra loro musicalmente parlando, ma accomunate dallo stesso spirito pagano che dà vita ad una release nel complesso molto equilibrata, soprattutto dal punto di vista ideologico e concettuale, e allo stesso tempo varia e mai pesante. Ad aprire l’opera L’Ordre Du Temple, progetto solista di Count David già membro di altrettanto valide band quali Dolcinian, Eneth e Fourth Monarchy; i quattro brani inclusi compongono quello che è il primo lavoro della one man band intitolato “Haeretica Trilogia” (tracks da 1 a 4). Infatti questi tre pezzi altro non sono che brevi saggi dedicati alla dottrina magica-esoterica-filosofica, direttamente ispirati da alcuni dei suoi esponenti, come Giordano Bruno da Nola e Cornelius Agrippa. Dopo una breve intro, che è una vera e propria composizione tipicamente medievale, le tre tracce si susseguono in maniera molto lineare, spaziando in un magico contesto musicale intriso di una epicità incantevole e malinconica in cui è impossibile non perdersi. Un viaggio purtroppo breve ma intenso all’inverosimile, che ci riporta alla mente alcune atmosfere ricreate dagli inimitabili Summoning o Vinterriket nei passaggi più atmosferici, e che esprime a pieno il concept che sta alla base di questo progetto. Un genere questo davvero unico che i L’Ordre Du Temple hanno saputo rendere assolutamente personale e di forte impatto, gettando una timida luce su un argomento tanto affascinante quanto misterioso come l‘eresia medievale. A seguire i Ringwraith, anche questo solo project di Lord Cabal, già operativo assieme alla sua band principale, i Doominhated. “In The Light Of Darkness” (tracks da 5 a 7) è il titolo della release che racchiude tre brani completamente differenti dal precedente gruppo. Questa volta infatti lo spirito più propriamente black è posto in primo piano rispetto alla solennità celata da un’atmosfera più raw e confusionaria. Pochi stacchi leggermente più “soft” trasmettono in misura maggiore l’epicità che in un senso o nell’altro accomuna le tre band, grazie anche all’ausilio di una soave voce femminile che di tanto in tanto fa la sua comparsa inframmezzando i pezzi. Purtroppo le molteplici sfaccettature che questa proposta musicale presenta vengono in gran parte omesse a causa di una produzione non proprio all’altezza che supporta troppo lievemente il lavoro in questione. A concludere l’opera i Teuta, capitanati da Lunaris degli Opera XI. Questo capitolo conclusivo, intitolato “Heaten Blood” (tracks da 8 a 11), è senza dubbio il più diretto e per certi versi estremo, che dà libero sfogo allo spirito patriottico e guerresco attraverso soluzioni strumentali immediate ed efficaci, supportate da un cantato in italiano che certamente enfatizza la natura del progetto. Quattro tracks fredde come il vento che avvolge le tenebre e oscure come l’ombra di un intimo sentimento oramai sepolto e dimenticato dai più. In conclusione un’ottimo prodotto, che tra l’altro si presenta in una veste grafica molto curata e che non potrà non attirare l’attenzione dei cultori dell’underground nostrano.
