Giunge al traguardo del sesto album (il secondo nel corso del 2005) la creatura di Kaldrad, personaggio attivissimo nell’ambito della scena russa, coinvolto in numerosi altri progetti quali Forest, Raven Dark, Nitberg e Temnozor. L’album non si discosta di una virgola dalle precedenti produzioni della band e si assesta su livelli più che sufficienti grazie soprattutto all’intatta capacità del nostro, nell’occasione coadiuvato da Wizard alla batteria, di creare atmosfere realmente gelide e selvagge piuttosto che alla freschezza compositiva dei pezzi. Infatti sia i riff che i temi ritmici si susseguono praticamente identici per tutta la durata del disco così che, come nel caso dell’ultimo lavoro dei Vargleide e di diverse altre bands che provengono dalla medesima area geografica, alla sensazione di estrema compattezza si accompagna inesorabile quella di una eccessiva ripetitività. “Winterkald” è un monolite di coerenza che non perde tuttavia il proprio incontaminato e “arrogante” fascino, anche se finisce alla lunga per risultare estremamente pesante. L’impressione è quella di ascoltare un’unica interminabile canzone tanto i pezzi si somigliano l’un l’altro. L’efficace semplicità delle soluzioni ed il sound grezzo e ruvido rendono però questa release appetibile ai die hard fans del black metal vecchio stampo: il freddo panorama della foresta russa si aprirà davanti ai vostri occhi e sarete rapiti dalla bellezza pura e dalla grandiosa magnificenza della Natura. Un disco discreto ma non indispensabile.
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