Sterbend – Dwelling Lifeless

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Esordio per i tedeschi Sterbend che vedono tra le proprie fila membri dei più conosciuti Nyktalgia. Sarebbe bastata una sola canzone per capire di che pasta sono fatti i nostri, anziché prolungare inutilmente l’ascolto per ben 74 interminabili minuti, ad ogni modo piacevoli. Il primo pezzo dopo l’intro è subito un campanello d’allarme decisamente grave: premesso che è assolutamente lecito e naturale ispirarsi alle band del passato e che l’originalità non è certo una qualità indispensabile in un genere come il black metal, sorge qualche dubbio quando la semplice ispirazione si trasforma in plagio. Ebbene sì, “Depressing Paths Though Fullmoon Forests” sembra proprio essere una sorta di versione alternativa di “Det Som En Gang Var”, da cui prende interamente la base tastieristica adattandola ad un sottofondo musicale forse più melodico e piatto rispetto al pezzo del Conte. E non è l’unico episodio; la settima “Mysteries” infatti sembra rifarsi a “Stemmen Fra Taarnet”, e la somiglianza è davvero impressionante tanto da riportarci alla mente stralci ben precisi delle composizioni di Burzum, e non semplicemente lo stile da cui hanno tratto l’ispirazione. Le vocals, anche quelle forzatamente similari allo screaming inconfondibile del Conte Varg, non fanno che accentuare l’assoluta mancanza di personalità che fa perdere il senso della realizzazione di un lavoro del genere. Intendiamoci, i dieci pezzi suonano in maniera impeccabile; ogni song è avvolta da un’atmosfera nostalgica e desolata a tratti davvero pesante e opprimente, considerato il minutaggio complessivo, e quindi perfettamente in linea con lo stile che la band ha deciso di seguire. Il black metal non è invenzione, e quest’album tutto sommato lo si ascolta piacevolmente, essendo quantomeno ben suonato a differenza di altri. Ma sinceramente non capisco l’utilità di suonare esattamente come un’altra band, (con l’aggravante che tale band è conosciuta anche dai muri) senza nemmeno provare a rendere la proposta personale anche con minimi dettagli che avrebbero comunque potuto fare la differenza. A conti fatti si tratta sicuramente di un album che mette ben in mostra l’attitudine della band, e che dispiace penalizzare in questo modo, perché si tratta comunque di un’ opera valida ma di certo non indispensabile per i motivi prima esposti. Nella speranza che i nostri si risveglino scoprendo che siamo nel 2006, e che di Varg ce n’è uno solo, ci poniamo la solita terribile domanda: ma devono proprio suonare tutti quanti?

REVIEW OVERVIEW
Voto
50 %
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sterbend-dwelling-lifelessTRACKLIST <br> 1. Intro; 2. Depressing Paths Though Fullmoon Forests; 3. Einsamkeit; 4. Left To Weep And Mourn; 5. Winterwald; 6. Dwelling Lifeless; 7. Mysteries; 8. Last And Dismal Chambers; 9. Endtime Sermon; 10. Outro <br> DURATA: 74 min. <br> ETICHETTA: No Colours Records <br> ANNO: 2006