Dalla Polonia provengono storicamente numerosi gruppi dediti alla violenza in musica, a cavallo tra death e black metal, coniugati nella loro forma più aggressiva e carica d’odio (è quasi superfluo citare, tra gli altri, Hate, Christ Agony e Behemoth). I Morthus si pongono nel solco di questa ormai consolidata tradizione e, dopo un demo (“Legacy Of Astaroth” del 2013) ed un ep (“The Abyss” del 2014), approdano al debutto sulla lunga distanza con questo “Over The Dying Stars”, album che mette in mostra buone capacità compositive ed esecutive ed una certa personalità nel declinare stilemi più o meno noti. I nostri infatti arricchiscono la loro proposta con una buona dose di brutalità black/thrash e con squarci melodici e vari assoli più heavy oriented (“Unholy Cult Of The Ancient One”, “Chant Of The Blazing Breath”). I pezzi sono solidi e ben strutturati, retti dai buoni intrecci della chitarra del giovane D. Cardinale e dalle pulsanti trame del basso di Hellwolf, che svolge un ruolo importante cucendo insieme i vari cambi di tempo. Dietro le pelli il batterista Rageblast è una macchina da guerra ed anche le vocals abissali del singer P. si adattano bene al contesto generale. Pur senza far gridare al miracolo i Morthus hanno dato alla luce un disco interessante, che potrà piacere tanto ai fans dei Morbid Angel quanto a quelli dei Dissection. Sempre di old school death/black si tratta.
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