Dopo i discreti Infinity e gli strepitosi Urfaust, ecco un’altra interessante realtà proveniente dai Paesi Bassi. Si tratta dei Galgeras, band formata da membri dei Fluisterwoud e giunta con il presente “Booswichterij” alla seconda fatica sulla lunga distanza. I nostri non brillano certo per l’originalità delle soluzioni adottate né per particolare dinamismo, ma il loro sporco lavoro lo svolgono a dovere investendo l’ascoltatore con un macigno compatto e devastante di old school black metal sulla scia della scuola norvegese dei primi anni novanta, facendo della potenza, dell’immediatezza e della velocità d’esecuzione le loro armi migliori: riff semplici e taglienti come lame di rasoio, drumming forsennato con pochissime variazioni di tempo, voce demoniaca stile Abbath. E infatti, a voler scomodare un grande nome del passato, si potrebbe accostare la musica di questi olandesi proprio ai primi Immortal, con un feeling decisamente meno glaciale e nordico ma più atmosferico e oscuro che traspare da episodi sulfurei come la plumbea “Through The Eye Of Fomoria” o l’orchestrale “Cast To Part”, una sorta di invocazione stregonica il cui testo è tratto dal “Book Of Candleburning Rituals”. In definitiva un album di sano e onesto black metal, suonato con attitudine e passione, piacevole ma assolutamente nella media.
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