Inferi – Shores Of Sorrow

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Primo full length per questa one man band finnica che esordisce con un prodotto di ottima fattura firmato Northern Heritage. Il minutaggio complessivo, quasi cinquanta minuti per quattro pezzi, ci fa facilmente intuire che il genere in questione non può che essere un classico depressive black metal che segue la scia di gruppi quali Abyssic Hate, Wigrid et similia. Dopo un inizio interminabile costituito da otto minuti di chitarra acustica, cominciano a prendere vita i primi riff di chiara matrice depressive, accompagnati da uno screaming rigorosamente burzumiano che, pur nella sua prevedibilità, riesce comunque a colpire positivamente. Gli stilemi del genere sono seguiti alla perfezione: guitar riffing ipnotico, zero cambi di tempo e batteria monolitica realizzano un album semplicemente affascinante, immerso in un’atmosfera che odora di tormento e disperazione. Molto spazio viene lasciato ai passaggi melodici, predominanti grazie all’uso di chitarre acustiche che rendono il sound ancor più malinconico ed opprimente. Una produzione particolarmente nitida priva forse quest’opera di quel tocco di marciume che non avrebbe di certo guastato, senza tutto sommato inficiare la prova dei nostri. Riff ispirati, dalla bellezza angosciante caratterizzano ogni pezzo in egual misura, su tutti la seconda “Dance Of Shadows”, che poco prima della fine ci regala un assolo quasi da brivido. Merita di essere citata anche la conclusiva e lunghissima “What Once Shined”, unico episodio dai tempi più sostenuti, che dopo un inizio talmente lento da sconfinare quasi in lidi funeral doom, riprende con una sezione ritmica fulminea che segue uno schema abbastanza scontato ma eseguito nel migliore dei modi. A conti fatti un lavoro che risente di tutte le inevitabili influenze del genere, pur riuscendo a travolgere con una giusta dose di personalità che gli amanti del genere non potranno fare a meno di apprezzare.