Chelmno – Under Our Cemetery

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1959

Altra interessante realtà emergente dall’underground italico, i Chelmno, dopo l’omonima demo tape risalente al 2003, giungono al debutto sulla lunga distanza grazie alla Hearse Records con questo valido “Under Our Cemetary”. La band, che vede tra le proprie fila la partecipazione di Vidharr, attivo in altri gruppi nostrani quali Tenebrae In Perpetuum, Near e Profezia, propone il più classico black metal di estrazione norvegese e di stampo squisitamente darkthroniano. I nostri non si pongono certo l’obiettivo di risultare originali a tutti i costi ma semplicemente quello di proseguire nel solco della tradizione, sfornando un platter di genuino e fottutissimo “true black metal” (e per una volta questa definizione calza davvero a pennello), dalle atmosfere gelide e mortifere e riuscendo perfettamente nel proprio intento. L’album è un vero monolite di coerenza, pecca forse di scarso dinamismo, ma riesce comunque a sorprendere per la freschezza compositiva che, unita all’indiscutibile attitudine della band, rende l’ascolto caldamente consigliato a tutti gli amanti di questo genere di sonorità. Come detto il sound dei Chelmno risulta estremamente ortodosso e annovera tra le proprie influenze, oltre alla band di Fenriz e Nocturno Culto, i primi Gorgoroth, quelli più sulfurei e maligni, per recuperare in alcuni momenti (specie nella conclusiva “There Is Nothing More…”) il mood nebuloso e depressivo di certi Judas Iscariot o Abyssic Hate, unito ad un feeling freddissimo e morboso che, per fare il nome di un combo italiano, mi ha ricordato molto da vicino i Tod. Compresi intro ed outro, una mezz’ora di black metal old style, marcio e malato, concepito e suonato come si faceva quindici anni fa. Da ascoltare.