A parere di chi scrive gli Old Wainds, tra le bands russe dedite a sonorità true black metal, sono una delle realtà più fulgide e sincere. Autori di un capolavoro immenso rispondente al nome di “Where The Snows Are Never Gone”, vero manifesto all’intransigenza sonora e all’oscurità del gelo nordico, tornano ora con questo “Withers Of The Wainds”, rilasciato sul finire del 2006 via Arma Diaboli Productions, non un nuovo lavoro ma la ristampa del primo demo del gruppo, “Withers Of The Wind”, pubblicato originariamente nel 1997. Il terzetto di Murmansk mette in mostra tutte le buone qualità che lo renderanno noto negli ambienti underground e ci propone una mezz’ora di true unholy nordic metal, racchiusa da un’intro e un’outro raggelanti, assolutamente dedito alla tradizione dei primi anni novanta e ortodosso sotto ogni punto di vista, a partire dall’artwork estremamente scarno e dalla produzione, molto ruvida e grezza senza risultare fastidiosa oltremodo. Il riffing è abbastanza ispirato senza tuttavia raggiungere le vette di perfezione dell’album sopra citato, malvagio al punto giusto e carico di un feeling freddo e marcio fino all’osso, mentre il suono delle chitarre è zanzaroso e riverberato, come da copione. I nostri prendono il grezzume diabolico dei Darkthrone di “Under A Funeral Moon”, la glacialità mistica e violenta degli Immortal di “Pure Holocaust” e il groove malsano dei Carpathian Forest di “Black Shining Leather”, il tutto filtrato attraverso la lente della più pura dedizione alla nera fiamma e mixato con la giusta dose di personalità. Un album di fottuto e incontaminato black metal, carico d’odio e attitudine e devoto alle radici old school. Non ai livelli del masterpiece dei russi, ma sicuramente un gran bel lavoro.
