Due canzoni potrebbero essere poche per giudicare una band ma quando mettono in mostra un’invidiabile chiarezza d’intenti, come nel caso dei Prison Of Mirrors, sono più che sufficienti per comprendere la stoffa di un gruppo così profondamente devoto alla tradizione del black metal più plumbeo, soffocante e autenticamente underground. Italiani (di Salerno), con alle spalle l’ep “Nothing” pubblicato nel 2014, i nostri danno ora alle stampe questo “Unstinted, Delirious, Convulsive Oaths”, edito in formato tape limitata a cento copie dalla collaborazione tra Signal Rex e De Essentia Diaboli, che è un concentrato di sofferenza e distorsioni, dal quale trasuda un’atmosfera oscura e maligna quasi tangibile. Nessuna innovazione ma tanta genuina dedizione a quello stile che è nato con “De Mysteriis Dom Sathanas” e si è successivamente evoluto attraverso i lavori di gente come Deathspell Omega, Ondskapt e Katharsis e che qui viene reinterpretato con ottima personalità e con un piglio vagamente doomish che rende la musica ancora più nera e impenetrabile, lontana da ogni umana comprensione. Merito anche del cantato di Lord Svart, una sorta di growling-screaming sofferto e sibilante, che accresce l’alone occulto e il potenziale offensivo dei brani. Insomma “Unstinted, Delirious, Convulsive Oaths” è un ottimo connubio tra perverso misticismo e black metal d’annata, con pochi termini di paragone in terra italica. Una band certamente da tenere d’occhio.
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