Proviene dal Veneto questa band che si affaccia sul panorama underground italico con il suo primo lavoro autoprodotto “Abisso D’Odio”. I sei brani scorrono via velocemente per una durata complessiva di venti minuti appena, ma comunque sufficienti per farci apprezzare le qualità del combo nostrano. Il sound, sporco e primitivo, ricorda inevitabilmente i Darkthrone di “Under A Funeral Moon”, ma fortunatamente l’influenza dei maestri non è mai troppo pesante come spesso capita di sentire. Ai riff glaciali e distorti, sostenuti da una sezione ritmica tagliente e da vocals riverberate, si alternano spesso passaggi più lenti, in uno scenario che puzza di marcio dall’inizio alla fine. Il tutto coadiuvato da una produzione grezza e imperfetta (non potrebbe essere altrimenti per ovvi motivi), che si adatta perfettamente al genere in questione. I pezzi sono costruiti tutti secondo lo stesso schema stilistico e non presentano particolari elementi da sottolineare. In concusione, un lavoro che raggiunge sicuramente la sufficienza, forse piuttosto acerbo, ma suonato con evidente devozione e che va ascoltato senza chissà quali pretese. Ad ogni modo, mi piace pensare che l’intenzione della band non andasse oltre ciò che è stato scritto in questa recensione. Chiunque sia alla ricerca della perfezione si tenga lontano da questa release (e dal black metal…).
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