Arriva dagli Stati Uniti questa attivissima one man band che sforna a distanza ravvicinata dalle precedenti composizioni l’ennesimo full length. Una proposta estremamente particolare e di difficile comprensione che prende bene le distanze dalla massa per rivolgersi ad una stretta (o anche no…) cerchia di aspiranti suicidi. Non troverete una sola nota che si avvicini lontanamente al black metal, in quanto il lavoro in questione riprende molto da vicino gli stilemi del dark/ambient seguendo un’unica e personale condotta stilistica. Gli otto pezzi sono costruiti su semplici e monotoni arpeggi di chitarra acustica, la cui compattezza e uniformità impedisce di distinguere un brano dall’altro, di rado accompagnati da vocals malignamente sussurrate e praticamente impercettibili ad aumentare il senso di angoscia e pesantezza. “Ghostvoices” è il classico album atmosferico, assolutamente privo di struttura, elementare nella sua ripetitività ossessionante e claustrofobica ma carico di un feeling oscuro e infernale. Di certo l’ascolto di un simile lavoro impone una certa predisposizione a questo genere di sonorità, e potrebbe facilmente risultare stancante e noioso a chi non apprezza l’ambient in tutte le sue sfaccettature. Un’opera riflessiva e concettuale, le cui note cupe e penetranti si insidieranno nella vostra mente senza lasciarvi via d’uscita.
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