Opera prima dell’oramai defunto side project di Mortiis, che a dire la verità di poco si discosta dalle composizioni di quest’ultimo, fatta eccezione per gli ultimi lavori orientati più verso uno stile sinth pop/industrial davvero niente male. L’omonimo album di Fata Morgana è a mio avviso una perfetta via di mezzo tra “Crypt Of The Wizard”, minimale ma di difficile assimilazione, e il più pomposo ed epico “Stargate”, perla colma di sfarzo e maestosità, due lavori preziosi che ogni amante dell’ambient dovrebbe possedere. Le tracce, tutte strumentali, presentano una struttura molto semplice e lineare, interamente costruite su motivi tastieristici letteralmente incantevoli ed avvolgenti. Un gioiello di rara fattura, che con le sue melodie rievoca scenari fantastici e paesaggi fiabeschi, i quali, brano dopo brano si disegnano nella mente dell’ascoltatore. Un’atmosfera immaginifica e magica predomina dal primo all’ultimo minuto, ed è praticamente impossibile sfuggire al fascino di ogni singola nota, pregna di una solennità mesta e delicata. “Fata Morgana” è la trasposizione in musica di una favola che non conosce il tempo né lo spazio, una favola che si conclude bruscamente con la fine di quest’opera unica e inimitabile.
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