Band polacca, attiva dal 2000, i Tenebrosus sono fautori di un black metal molto distante dalle coordinate tipiche della scena del loro paese d’origine, ispirato invece alle soluzioni rese celebri nel mondo dalla scuola svedese. Dunque tempi sostenuti, songs potenti e veloci, riff taglienti e la giusta dose di melodia. Fin qui non ci sarebbe davvero nulla da eccepire, se non che la proposta dei nostri risulta decisamente poco personale e scarsamente ispirata. Il quartetto dell’Est si limita a ricalcare in maniera pedissequa le orme dei vari Marduk, Setherial e Dark Funeral, senza impreziosire le composizioni con nessun elemento creativo, appiattendosi sulle consuete soluzioni trite e ritrite ripetute fino alle nausea, tanto che si fatica non poco a distinguere un pezzo dall’altro. Il gruppo punta tutto unicamente sull’impatto e sulla furia brutale, che tuttavia non riesce ad esprimersi al meglio a causa di una produzione deboluccia e troppo soffocata. “The Fall Of Worthless Morals” risulta un album tristemente sgonfio e stantio, composto di songs brevi e semplici, giocate su ritmi forzatamente esasperati, prive di costrutto, inutilmente confusionarie e, quel che è peggio, assolutamente innocue, inframmezate da ancor più inutili parentesi rumoristiche; un album che si salva a mala pena dal naufragio totale grazie soltanto a quel minimo di abilità tecnica e mestiere che deriva al gruppo in questione dall’esperienza comunque maturata nel corso degli anni. Non c’è molto altro da aggiungere: i Tenebrosus sono probabilmente condannati a restare per sempre nel limbo di quei gruppi mediocri che popolano il sottobosco underground sfornando regolarmente lavori sotto la media e del tutto superficiali. Trascurabili.
