Grandi aspettative ma poca sostanza per questo giovanissimo duo proveniente dalla Lituania, che esordisce sotto l’ala protrettrice della Iso666. L’album, etichettato come ambient/depressive black metal, è in realtà un vago tentativo di comporre musica ispirata, a detta loro, alle band più rappresentative del genere, quali Xasthur, Nortt, Abyssic Hate e ovviamente Burzum. Sinceramente ho trovato ben pochi elementi in comune con i suddetti gruppi, con i quali il paragone è a dir poco imbarazzante. La prima traccia è una sorta di intro pseudo ambient interminabile, che poco ha a che spartire con i pezzi successivi, così come la conclusiva e snervante “Funeral Winds” che riproduce i suoni del vento (ma che fantasia…) su un inutile tappeto di tastiere. Riff monocordi e piatti caratterizzano le tracks, la cui struttura, per altro molto approssimativa, verte su una sezione ritmica creata da una drum machine assolutamente scoordinata che irrita non poco. La voce, filtrata e forzatamente maligna, non raggiunge l’intento che i nostri si prefiggevano, risultando poco incisiva ed efficace e addirittura disturbante per i continui alti e bassi di volume (che non avranno fatto felici i miei vicini). L’atmosfera è pressoché inesistente, e sono pochi gli episodi che si attestano su livelli sufficienti i quali comunque non bastano a risollevare le sorti di un album mediocre. Un cinque d’incoraggiamento (ma il voto potrebbe essere tranquillamente diminuito di mezzo punto) per un gruppo esordiente che ha sicuramente bisogno di crescere e di trovare la propria identità.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.