Attivi dal lontano 1995, i Bloodrain rappresentano a loro modo un piccolo pezzo di storia del black metal russo. Con questo “Bloodrain V: Adora Satanae”, pubblicato in edizione limitata a cinquecento copie dalla connazionale e misconosciuta Metal Race, giungono appunto alla quinta fatica sulla lunga distanza, senza smentire il loro trademark e continuando imperterriti a percorrere il sentiero del satanic black metal più violento, malefico, aggressivo e senza compromessi di sorta. Come anche i loro precedenti lavori, quest’ultimo disco è un assalto all’arma bianca, che non concede all’ascoltatore neppure un momento di pausa, bombardando le sue orecchie con furia omicida e con devastante ferocia, senza alcun rallentamento. I riferimenti stilistici vanno dai Marduk del periodo mediano a gruppi ferali come Infernal Goat e Kvlt Ov Azazel, con un riffing vorticoso e tagliente, che non disdegna di farsi contaminare dal thrash d’annata più sporco ed assassino (non per nulla vengono omaggiati gli Slayer degli esordi con la cover, ben interpretata, del classico “Evil Has No Boundaries”). Qui non troverete né avanguardia né sperimentazione bensì caos, sangue e velocità folli ma anche un’atmosfera sulfurea e soffocante, che sprigiona come un gas venefico dal muro sonoro costruito dai nostri senza soluzione di continuità. Dopo vent’anni di carriera c’è da dubitare che i Bloodrain possano in futuro cambiare registro: questo è il loro stile ed è uno stile monolitico che non ammette contaminazioni di nessun genere. Quindi, come si diceva una volta: prendere o lasciare!
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