Quando il black metal diventa troppo complicato e intellettuale, c’è necessità di gruppi caciaroni e ignoranti che facciano ricordare a tutti quanti da dove siamo partiti, sventolando con arroganza il vessillo della vecchia scuola ottantiana. È il caso degli americani Bewitcher, power trio proveniente da Portland (Oregon), impegnato a massacrarci i padiglioni auricolari a colpi di speed/thrash/black metal come se non ci fosse un domani. I Bewitcher ripercorrono l’oscuro e sulfureo sentiero tracciato ormai trentacinque anni fa dai Venom e ulteriormente delineato qualche anno più tardi dai Bathory (due mostri sacri senza i quali almeno il settanta per cento del metal estremo attualmente in circolazione non esisterebbe neppure) – ma bisogna doverosamente citare anche altre colonne portanti come Destruction, Sodom e Slayer – e non ci pensano proprio a modernizzare o a modificare anche solo marginalmente una formula considerata collaudata e vincente, fatta di riff assassini e taglienti che si inseguono senza un attimo di respiro, assoli al fulmicotone, sezione ritmica muscolare e martellante, vocals animalesche e raschiate, testi a base di blasfemia a go-go, alcol e carnazza. Come i loro quasi omonimi svedesi Bewitched, i nostri iniettano nel loro songwriting robuste dosi di heavy metal classico, rendendo la loro proposta ancora più dinamica e colmando quello scarto che potrebbe permettere alla loro musica di farsi apprezzare non soltanto dai fruitori del metallo nelle sue forme più estreme ma più in generale da tutti gli appassionati del genere. Per divertirvi non dovrete però avere troppe pretese né aspettarvi chissà quali novità: lay down your soul to the gods rock ’n’ roll!!!
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