Direttamente dal Bangladesh – paese non certo prolifico per le uscite in ambito metallico (anche se la penisola indiana ha prodotto ultimamente qualche interessante realtà estrema, non ultimi gli Infernal Diatribe) – ecco arrivare gli Orobas, agguerrito quintetto dedito ad un robusto blackened death metal, appetibile ai fruitori del genere non solo per la curiosità suscitata dalla provenienza esotica del gruppo ma anche per l’abilità dello stesso nell’unire, con discreta padronanza e chiarezza d’intenti, ferocia ed aggressività con richiami all’heavy classico ed elementi diversificanti ed in senso lato sperimentali. Accanto a momenti rocciosi e granitici e ad episodi più canonici (“Bad Blood Hunter”) vi sono infatti fughe in territori ottantiani (la seconda parte di “The Ravana”) e squarci che spiazzano per la loro inattesa freschezza (l’assolo finale di ukulele di “Lord Ramesse”, opera del chitarrista Lord O. Badagris): il tutto tenuto insieme da un’atmosfera sulfurea e da una produzione piuttosto potente. In questo contesto non sfigura neppure la cover del superclassico dei Venom “Black Metal”, resa con piglio bestiale e decisamente energetico. Complimenti quindi alla sempre attiva Symbol Of Domination Production per aver scovato questa giovane band, che con questo esordio si guadagna una piena sufficienza e promette di avere altre frecce al proprio arco. Ascolto consigliato.
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