Neige Et Noirceur – Les Ténèbres Modernes

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Quinta fatica sulla lunga distanza per il progetto Neige Et Noirceur, one man band canadese dietro la quale si nasconde il mastermind Zifond, che in questa occasione adotta lo pseudonimo di Sion Daus. Rispetto ai lavori precedenti, legati a quel concept di stampo ambientale e naturalistico che sembra accomunare molti artisti provenienti dalla medesima area geografica (il freddo ed affascinante Quebec), quest’opera vira su tematiche magico-esoteriche, sullo sfondo storico del primo conflitto mondiale. Anche stilisticamente il nostro prende in parte le distanze da quanto realizzato in passato, pur mantenendosi sui binari di un black metal lugubre e dall’andamento atmosferico, non privo però di gelide e taglienti sferzate, come ortodossia comanda (“Battlespirit”, “Ciel D’Acier”). A questi elementi, per molti versi canonici ma comunque interpretati con buona personalità, si affianca un piglio sperimentale che rende il disco interessante e vario, senza scalfirne minimamente, ma anzi accrescendone, il feeling generale, cupo ed oscuro. Ed ecco allora la plumbea e cadenzata opener “Si Vis Pacem, Para Bellum”, che sconfina nei territori di un doom dal sapore ritualistico, oppure le numerose divagazioni noise/industrial/ambient (“La Saison Des Morts”, “Felgrau” e la conclusiva “Adieux”), che strizzano l’occhio ora ai Puissance, ora agli Abruptum, ora agli MZ412, mescolando voci rubate, effetti marziali, rumori di spari e distorsioni di vario genere. Interessanti anche i funerei tappeti tastieristici di “Des Spectres”, probabilmente l’episodio più opprimente e mortifero del lotto. Vi sono quindi le premesse per accontentare sia gli ascoltatori più intransigenti (riffing minimale e monolitico, produzione approssimativa), sia quelli più propensi ad aperture verso lidi musicali divergenti dalla tradizione black, che in questo caso restano comunque saldamente legati ad una matrice nera come la pece. “Les Ténèbres Modernes” è in definitiva un lavoro convincente, che testimonia una volta di più il buon stato di forma della scena black del Canada francofono.