“Into A Pyramid Of Doom” è l’album di esordio – già uscito in formato tape per la Caligari Records ed ora ristampato in cd dalla Terror From Hell Records – per i tedeschi Into Coffin, trio dedito ad un muscolare ed ortodosso death/doom metal, genere che non vanta esponenti di spicco in terra di Germania e che si rifà a gruppi come Esoteric, Evoken e Funeral, dei quali i nostri seguono le orme, concentrandosi sulla creazione di atmosfere paludose e rituali e tenendo a debita distanza qualsiasi tentazione melodica. Partendo da un concept che mescola tematiche lovecraftiane e mitologia dell’antico Egitto, l’immaginario culto di Cthulhu con quello di Anubi, e favoleggiando di misteriosi passaggi dimensionali tra una galassia e l’altra, in grado di aprire le porte all’avvento di gigantesche quanto sanguinarie divinità, i nostri impreziosiscono la loro pachidermica proposta con una sana dose di sfuriate death metal con qualche sfumatura black, che costellano la lenta e fangosa processione funebre in cui si sostanzia la loro musica. La lunga e mastodontica suite “The Deep Passage For The Infinity Of The Cosmos”, con i suoi diciotto minuti scarsi di durata, è la perfetta epitome delle intenzioni della band, che procede imperterrita su sentieri occulti debolmente illuminati dalla luce delle candele, senza curarsi troppo di risultare originale a tutti i costi. Ed in fondo è un bene perché il genere prescelto questo impone e non richiede eccessive variazioni sul tema ma soltanto la capacità di dare corpo al giusto feeling: capacità che agli Into Coffin di certo non manca, grazie ad un sound melmoso ed oscuro e ad una produzione grezza come si conviene ma abbastanza potente, che li rendono interpreti più credibili di tanti altri. È ovvio che l’apprezzamento di un simile lavoro passa necessariamente attraverso il vaglio del gusto personale di ciascun ascoltatore ma se amate questo genere di sonorità dategli pure un ascolto e provate a digerire questo pesante e nero monolite: Ia! Ia! Cthulhu Fthagn! Ph’nglui mglw’nfah Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn!
