Dai più profondi e bui recessi dell’underground messicano, ecco a voi i Sargatanas, band attiva dal lontano 1986, che può quindi a buon diritto annoverarsi tra i pionieri del metallo estremo nell’ambito della ricca scena centro e sudamericana, nonostante questo debutto sulla lunga distanza sia stato rilasciato soltanto nel 1999, preceduto da tre demo e seguito da un altro full length e da una manciata di uscite minori (a differenza di molti altri colleghi circondati da un alone di culto, i Sargatanas non sono mai stati un gruppo troppo produttivo). “The Enlightenment” è un lavoro forse poco conosciuto ma che ben rappresenta i classici stilemi del black/death metal di quella zona del mondo, fatto di ferocia belluina, violenza incontrollata e blasfemia a go-go, ponendosi con dignità e senza troppo sfigurare sulla scia degli esordi di bands seminali quali Sarcofago, Vulcano, Possessed Slayer e Sepultura oppure Shub-Nigurrath e Cenotaph, tanto per citare altri due gruppi simili provenienti dal Messico. Un genere che continua a vantare legioni di fans e decine di imitatori e che i nostri declinano con la doverosa brutalità, senza tralasciare sprazzi più thashy, rallentamenti fangosi dal sapore doomeggiante ed avvolgendo il tutto con atmosfere dannatamente maligne e sulfuree. Considerando la scarsa varietà della proposta dei nostri, il maggior difetto di questo disco consiste probabilmente nella sua eccessiva durata: un’ora piena di assalto frontale è più di quanto un orecchio poco amante di questo genere di sonorità possa sopportare. Tuttavia “The Enlightenment” è a suo modo un piccolo classico e merita di essere riscoperto, non fosse altro che per il suo essere una testimonianza grezza e genuina di un modo di concepire e suonare musica nera che, se per alcuni è ormai sorpassato, per altri continua ad essere l’unico approccio possibile ed apprezzabile.
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