L’etichetta polacca Via Nocturna ultimamente sembra essersi sempre più specializzata nello scovare e promuovere gruppi connazionali dediti a sonorità death/black variamente declinate (tra gli altri Incarnal, Saltus, Naumachia). È il caso anche degli Heretique, quintetto di Gliwice che con questo “De Non Existentia Dei” giunge al suo secondo studio album, a quattro anni di distanza dal debutto “Ore Veritatis” del 2012. I nostri possono essere considerati degni continuatori di una tradizione che in terra di Polonia ha avuto ed ha illustri rappresentanti (basti citare Behemoth, Hate e Vader). Gli Heretique seguono questo filone con un approccio forse leggermente più moderno e costruiscono la loro proposta sull’alternanza metodica tra assalti furiosi e momenti più pesanti, senza assolutamente trascurare l’elemento melodico e groovy, sulla base di un concept ferocemente blasfemo ed anticristiano. I pezzi presentano uno sviluppo sufficientemente diversificato e quello che colpisce fin dal primo ascolto è l’abilità della band nel creare strutture vagamente progressive senza tuttavia mai perdere di vista la trama principale: un ottimo modo per unire varietà ed immediatezza, anche se qua e là non manca qualche passaggio troppo schizofrenico (almeno per il sottoscritto). Personalmente ho invece gradito molto le sfuriate a cavallo tra death e black che costellano l’album e ne costituiscono l’essenza fondamentale, sostenute come sono da linee di chitarra serratssime e da un drumwork tanto puntuale quanto devastante. A conti fatti siamo di fronte ad un buon lavoro, che potrà piacere sia agli amanti della vecchia scuola sia a quanti non disdegnano divagazioni più al passo con i tempi.
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