Buon full length d’esordio per i genovesi Thy Winter Kingdom, duo formato da Vinternatt alle voci, chitarre e basso e Bahal alla batteria, dopo l’ep “Opus I – Discipline Of The Elements”, pubblicato nel 2001, che già aveva destato le attenzioni positive di pubblico e critica. La proposta dei nostri è semplice ma efficace: recuperare il sound glaciale e notturno che aveva reso grandi album come “Pure Holocaust” e “Battle In The North” e riproporlo in chiave personale. Ma non sono soltanto gli Immortal a costituire un punto di riferimento compositivo per la band nostrana. Se vogliamo azzardare un confronto con un gruppo più recente, il primo nome che mi sovviene è quello dei Craft o, per restare entro i patri confini, quello dei Lorn. Il feeling oscuramente invernale ma allo stesso tempo marcio e macabro accomuna i Thy Winter Kingdom ai due gruppi appena citati, anche se i nostri riescono a conferire alle loro composizioni un sapore malinconico ed ancestrale che le rende tristemente nostalgiche e profondamente disperate. Il combo genovese declama i propri inni selvaggi alla notte ed alla Natura che domina incontrastata sulle foreste innevate, reame magico nel quale è possibile per il eletti carpire il respiro segreto del Caos, e dimostra di essere a perfettamente a proprio agio tanto negli episodi più tirati e furiosi (“Castle Of Ice”) quanto nei momenti più riflessivi e mesti (“Black Void”). Ottimi anche i due monologhi alla notte, due intermezzi ambient che smorzano con toni onirici l’assalto frontale del disco, un disco sapientemente equilibrato e feroce, freddo e lunare, non originale ma suonato con passione e dall’attitudine inattaccabile. Dopo questo bel debutto attendo con trepidazione la prossima prova di questa band da supportare senza riserve.
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