Lutomysl – The Challenge

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n anonimo gregge di pecore che si affolla ai piedi di uno smilzo cristo in croce: questa l’eloquente immagine che campeggia sulla cover del debutto sulla lunga distanza dei Lutomysl, band ucraina nella quale militano o hanno militato membri di alcune tra le più rappresentative realtà della scena di quel paese che si sta imponendo sempre più prepotentemente all’attenzione generale, quali Astrofaes, Lucifugum, Drudkh e Nokturnal Mortuum. I nostri sono fautori di un classico NSBM incentrato sui tradizionali temi della superiorità ariana, dell’individualismo e del nichilismo, oltre che sull’esaltazione dell’orgoglio e dell’onore slavonico, fondati sul sangue e sulla terra. Musicalmente i Lutomysl non si discostano di una virgola dagli stilemi tipici del genere proponendoci quattro pezzi (esclusi intro ed outro e l’intermezzo acustico “Alienation”) basati su un riffing forsennato e crudele, su una sezione ritmica martellante e su vocals straziate e cariche d’odio incontrollato. Il disco procede monolitico con pochissime variazioni emotive, come un tank che avanza inesorabile verso le linee nemiche. Niente tastiere, niente atmosfere pagane e neppure vagamente epiche, soltanto un’ininterrotta e malefica colata di rabbia che infuria come la tormenta di neve sulle pianure desolate dell’Est. Il rischio naturalmente è quello di scadere nella ripetitività, rischio parzialmente evitato grazie alla bontà delle soluzioni chitarristiche proposte, davvero glaciali e desolanti, e dallo scarso minutaggio del lavoro. In definitiva un album che gli amanti delle sonorità descritte non potranno non apprezzare, tutti gli altri ne stiano tranquillamente alla larga: Slava! Slava! To The Truthful Gods!