Duo teutonico già autore nel 2003 del debutto sulla lunga distanza “Der Untermensch (Mit Namen Christ)”, i Camulos, che prendono il nome da un dio celtico della guerra, popolano il folto sottobosco underground tedesco ponendosi nella media delle uscite del genere targate Christhunt Productions e sfornando un secondo platter che mette in evidenza tutti i pregi e i difetti di una band molto probabilmente destinata a restare confinata nel semianonimato. A prescindere dalle immagini della suora grassa che si masturba in varie positure contenute nel booklet, che francamente c’entrano poco con la musica proposta dalla band, “Spiel Des Blutes” è un discreto album di black metal melodico con poche luci e qualche ombra. Le parti classicamente black devono qualcosa alla scuola svedese e a quella finlandese e, pur essendo abbastanza derivative, costituiscono il vero punto di forza di questo lavoro unitamente alla resa sonora dello stesso, ruvida ma non estremamente grezza, senza sovraincisioni, che mi ha molto ricordato il sound delle uscite estreme dei primi anni novanta. Non sono disprezzabili neppure le fulminee aperture thrash oriented accostabili in qualche modo agli Absu o agli Enthroned degli esordi, anche se meno ispirate e più stantie. Appaiono invece decisamente loffie e fuori luogo le songs costruite su un riffing pesante e lento di matrice death (in questo senso “Der Antichrist” è sicuramente l’episodio peggiore del lotto), accompagnate da un cantato gutturale davvero insostenibile (anche le parti in screaming per la verità risultano piuttosto opache ed inespressive). In definitiva una release di secondaria importanza, che va ad ingrossare le fila delle uscite senza infamia e senza lode che negli ultimi anni hanno invaso il mercato. Trascurabile anche se non da buttare.
