Avevo sentito parlare un gran bene di Hesperia, solo project di Hesperus, già membro dei Sulphuria, band underground italica che forse qualcuno di voi ricorderà, per cui la delusione all’ascolto di questo “Il Ritorno Di Una Civiltà Arcaica (Hesperian Metal)”, distribuito dalla un tempo attiva Il Male Productions in edizione limitata a trecento copie numerate a mano, è stata davvero cocente. Anche se sono solito dare giudizi senza mezzi termini, mi spiace stroncare in modo così inappellabile un lavoro nostrano, ma in questo album non c’è veramente nulla da salvare. La musica vorrebbe essere una sorta di black metal atmosferico e pagano con influenze folk e finisce invece per essere soltanto un’inutile accozzaglia di suoni disarticolati e totalmente confusionari, privi di qualsiasi costrutto e struttura, anche a causa di una registrazione assolutamente imbarazzante che non risulta né evocativa né marcia ma soltanto caotica e indefinita. Le parti più black metal oriented sono rumore bell’e buono, quelle maggiormente folk sgradevolmente raffazzonate e per nulla ispirate, per non parlare del concept pretenzioso e francamente incomprensibile (basta dare un’occhiata ai titoli chilometrici…). Insomma un disco non soltanto superfluo quant’altri mai, ma assolutamente loffio e vuoto, privo di contenuti sotto ogni punto di vista, in una parola: orribile. Continuo a chiedermi con quale logica venga pubblicato materiale di un certo tipo, buono solo a intasare il mercato e destinato a prender polvere sulla mia scrivania, e soprattutto per quale motivo alcuni recensori siano portati ad esaltare indiscriminatamente tutto ciò che proviene dall’Italia anche quando si tratti di un prodotto senza valore come il presente: inguaribile sciovinismo o pura incompetenza?
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