Autokrator – The Obedience To Authority

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Gli Autokrator sono un duo parigino composto da L.F. agli strumenti e David Bailey alla voce. A distanza di due anni dalla pubblicazione dell’omonimo debutto sulla lunga distanza, il progetto torna alla carica con questo “The Obedience To Authority”, dichiarando definitivamente la propria predilezione per la pesantezza e per le atmosfere mortifere ed annichilenti. Concettualmente i nostri, rifacendosi ad un’estetica di stampo vagamente fascitoide, immaginano una società umana sottoposta all’autorità di una tirannia cieca e violenta. Questa visione distopica musicalmente si traduce in una malsana mescolanza di death metal, drone e industrial, granitica come un macigno e soffocante come una stretta al collo. Gli Autokrator potrebbero essere descritti come un ideale e corrosivo punto d’incontro tra Bolt Thrower, Revenge e Godflesh: paragoni altisonanti, da prendere con le dovute precauzioni (ma si sa che a noi scribacchini piace scomodare grossi nomi), perché l’intento è lodevole ed anche originale sotto alcuni aspetti ma il risultato finale è piuttosto ripetitivo e fin troppo monolitico. Il disco procede senza fretta come un inesorabile schiacciasassi, un rullo compressore che non si ferma davanti a nulla: il vocione gutturale ai limiti del cavernoso accoppiato ad un riffingwork estremamente polveroso hanno un quid di negativo ed a suo modo epico, che rappresenta forse l’elemento più intrigante della relase. Aggiungete una registrazione molto bassa ed asfissiante, sporca al punto giusto, ed avrete un’idea di quello che potrete ascoltare premendo il tasto play del vostro lettore (ammesso che ne abbiate uno e lo utilizziate ancora). Gruppo abbastanza sui generis nel panorama francese e disco tutto sommato interessante, anche se non mi ha spiazzato e sorpreso come avrei voluto.