Corpi, carni squarciate, pezzi di metallo conficcati sotto la pelle, sangue e vomito, puzza di rancido e urina, cervelli aperti e colanti in rivoli verso il centro della degenerazione più blasfema ed innocente insieme, tubi che penetrano in teschi ghignanti e clowneschi, calotte craniche sorridenti, arti e meccanismi marziani, feti violentati e torturati per impedire loro la sconvolgente sofferenza di una vita su questo pianeta acido e perverso, la vita e la morte nel respiro profondo dell’angelo-macchina, il controllo del Nulla, clangori distorti e parole senza senso, nessuna parola da dire, meravigliosa e dolce eutanasia, itinerarium mentis in Satanas, a volte la figlia è stuprata dagli uomini di casa, tutto è pedofilia e astinenza, voi avete bisogno di incesto e perversione, tutto ciò di cui necessitate, madri carnivore che divorano e sanguificazione del piacere, la verginità è sadismo, buchi neri e alieni e vermi angoscianti e ancora sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue e sangue. Tutto ciò è la musica folle ed estrema dei francesi Edicius, potentemente evocativa di immagini disgustose, industriali e post-apocalittiche. L’inferno sulla terra e la dannazione del futuro. Il disfacimento della carne e dell’anima, il crepuscolo di un’umanità sconfitta e decadente. Gli Arkhon Infaustus che incontrano i Kovenant più malati che incontrano gli Aborym che incontrano il Buio Totale ed il Caos Eterno. Null’altro da aggiungere.
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