Lodevole iniziativa della Via Nocturna, label molto attenta nel promuovere valide realtà underground, di ristampare in questa compilation vecchio materiale preso da demo e split ormai introvabili dei Saltus, band polacca attiva da circa vent’anni, che ha saputo ritagliarsi il suo spazio nell’affollato sottobosco esteuropeo, pur non godendo mai di molta visibilità. Provenienti da Varsavia, i nostri hanno pubblicato diversi lavori, tutti all’insegna di un blackened death metal furioso che a tratti sfocia in sonorità più vicine al pagan. “W Imie Bogów” ripropone brani d’annata con una registrazione decisamente più potente e curata rispetto a quella delle versioni originali, mettendo in mostra le discrete capacità compositive di un gruppo che tuttavia non è mai riuscito a compiere l’agognato grande salto nell’aristocrazia del metallo estremo e che probabilmente rimarrà confinato tra le seconde linee. Probabilmente perché il gruppo si è sempre dimostrato indeciso sulla direzione musicale da intraprendere, mettendo insieme senza troppa coesione passaggi al fulmicotone in stile Behemoth con aperture melodiche e momenti più folk oriented, vicini per alcuni aspetti agli ultimi Nokturnal Mortum. L’eclettismo non è certo di per sé un difetto ma in questo caso non è accompagnato dalla necessaria consapevolezza di sperimentare che distingue i pionieri musicali dagli onesti artigiani. Detto questo – e tenendo comunque presente che siamo di fronte ad una raccolta e quindi ad un’uscita per sua natura poco coerente – l’ascolto scorre senza particolari guizzi ma neppure con evidenti cadute di tono ed è quindi consigliato a chi volesse approfondire la propria conoscenza della scena di un paese, la Polonia, da sempre prodigo di uscite interessanti.
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