Gustoso split a tre, pubblicato in elegante formato digipack ed in edizione limitata a duecento copie dalla Eremita Produzioni, che riunisce tre valide realtà sicuramente non sconosciute a quanti seguono la nostra scena estrema underground. Ad aprire le danze sono i sardi Infamous, con il loro raw black metal fortemente influenzato dalla scuola finlandese. Questa volta il factotum S.A. privilegia il lato più struggente e malinconico della propria proposta musicale, con due pezzi carichi di negatività e tesi ad esprimere tutto il disprezzo del nostro nei confronti del mondo moderno ed il suo anelito ad una sdegnosa e beata solitudine, lontana dalle umane miserie, nella contemplazione estatica della natura (“con beate narici respiro di nuovo la libertà dei monti!/il mio naso finalmente è liberato dall’odore/di tutto ciò che è natura umana”). Una certa tensione elitaria ed aristocratica traspare anche dai testi del progetto Solitvudo, altra realtà proveniente dalla Sardegna, che probabilmente sarebbero molto piaciuti a Filippo Tommaso Marinetti (“ferro che giace tra fiamme/fiamme che cingono ferro/riposa e in esse si forgia/si forgia e in esse agisce”). La musica si sostanzia in un black metal granitico e quadrato, rinfrescato da squarci atmosferici e da robuste dosi di epicità. Concludono il trittico i lucani Warnungstraum, che qui propongono sonorità decisamente più ruvide e grezze rispetto alla raffinatezze black/ambient dell’ultimo “Mirror Waters”, con un approccio più furioso e selvaggio, lontano da alcuni momenti elegiaci presenti invece nella loro ultima fatica sulla lunga distanza, anche se non manca qualche apertura più meditativa. Anche in questo caso le liriche sono significative e sempre improntate (questo pare essere in effetti il filo conduttore dell’intera release) alla reazione contro una società che sembra aver perduto ogni connotazione autenticamente umana (“ripudiate voi stessi, disgustate di voi/della fragilità che vi ha reso superbi/persi nei sentieri di ombre che avete evocato/finiti dal fardello di spine che avete intrecciato”). “Il Rifugio Del Silenzio” ripropone quell’atteggiamento di “fuga dal mondo” e di ricerca di una più vera dimensione spirituale che era proprio di certo black metal delle origini (quello più orientato verso tematiche mistiche ed esoteriche) e lo fa con buona maturità concettuale e musicale. Un ascolto è senz’altro consigliato.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.