Solo project americano dietro al quale si cela il singer e polistrumentista Brad, Terrorkult nasce nel 2005, esordisce con un demo di tre canzoni (“Crush Pious”, allora la band era un duo) e nel 2008 dà alle stampe il full length di debutto, con lo stesso titolo. Ora questo album viene ristampato dall’etichetta tedesca Barbarian Wrath, con l’aggiunta di un’intro e di tre pezzi registrati dal vivo. Siamo di fronte ad un album granitico e possente, che unisce la furia iconoclasta della seconda ondata black metal con contaminazioni thrash ed un piglio heavy tutto di marca statunitense, sulla scia di gruppi come Gravewurm, Nunslaughter, Warhorde e Grand Belial’s Key, per i quali il nostro sembra nutrire una particolare venerazione, vista anche la cover di “The Bearded Hustlers”, piuttosto fedele all’originale. Il sound è low-fi come si conviene ad un prodotto del genere, anche se gli strumenti sono tutti ben riconoscibili e specialmente la sezione ritmica non viene trascurata, come invece spesso accade. Il riffing è davvero sporco e polveroso, estremamente lineare ma non privo di alcune aperture melodiche che, quando azzeccate, risultano anche piuttosto trascinanti, così come il cantato, in uno screaming-growling molto rauco e lurido. Un disco ampiamente derivativo ma onesto, come ne sono usciti e ne usciranno a centinaia, che non aggiunge nulla alla scena e potrebbe facilmente essere tacciato di scarsa originalità ma che si lascia ascoltare ed apprezzare proprio per il suo approccio genuino, grezzo e decisamente in your face. Niente di nuovo ma lavori come questo conservano ancora un certo fascino primitivo, almeno per il sottoscritto e per chi continua ad amare questo genere di sonorità. Un ascolto è consigliato, anche se potrebbe in effetti trattarsi dell’unico ascolto.
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