Raccolta, dedicata alla memoria di Sir Edward Alexander Crowley, che ripercorre a ritroso nel tempo la carriera di quella che è ormai da qualche anno una solida realtà dell’underground nostrano, attraverso pezzi tratti da tutti i demos della band, e precisamente: “Tipheret93” del 2003, “Solve Et Eiacula” del 2001 e “War, Sex And Magick” del 2000. Le coordinate musicali del trio torinese capitanato dal singer e chitarrista El Chivo non sono particolarmente diversificate nell’ambito delle loro varie produzioni, così che è possibile parlare di questo lavoro come di un’opera unitaria e piuttosto compatta nonostante si tratti appunto di una sorta di best of. Il gruppo si muove lungo i solchi di un black metal spurio, contaminato da massicce ed energetiche dosi di death alla Deicide e Morbid Angel, con parti rallentate molto pesanti in cui sono la sezione ritmica e il vocione cavernoso a farla da padroni. A songs di questo tipo, come “Solve Et Eiacula” (vero cavallo di battaglia dal vivo), se ne affiancano altre decisamente più tirate e veloci, con accenni thrash e soprattutto grind, accostabili al mood folle e schizofrenico degli Impaled Nazarene dei bei tempi andati. E qui non posso esimermi dal citare la malatissima title track, cantata parte in inglese e parte in italiano, vera scheggia impazzita di black punk primordiale. L’ossessione per il sesso tout court e per il sesso sadomaso in particolare unita ad un approccio ironico ed autoironico alla materia black (alla faccia di tanti gruppi che sembrano davvero prendersi troppo sul serio) completano il quadro, rendendo i Tipheret una band assolutamente sopra le righe, oltre che potente e preparata tecnicamente. Niente di trascendentale, intendiamoci, ma comunque da provare.
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