Sono sempre più numerosi i gruppi che ripercorrono i sentieri oscuri e perversi battuti oltre un decennio fa da bands storiche quali Sarcofago, Onslaught, Von e Bestial Warlust ed anche gli spagnoli Proclamation non sfuggono a questa sorta di revival, che spero continui ad essere un sincero omaggio alle radici malvagie dell’arte nera ed un’espressione istintiva e selvaggia di dedizione alla tradizione senza mai trasformarsi in una moda come quasi sempre capita ai vari sottogeneri della musica estrema. I cultori delle sonorità descritte sapranno quindi già cosa aspettarsi da questo “Advent Of The Black Omen”, esordio sulla lunga distanza per il quartetto di Madrid: poco più di trenta minuti di assalti ferali senza un solo attimo di tregua, rantoli catacombali, riff sulfurei a metà tra black e death, una sezione ritmica tellurica e devastante, una registrazione dai suoni bassi e profondi, caotica e cacofonica al punto giusto, e tanta, tantissima blasfemia per una musica che nasce direttamente dagli abissi più profondi dell’inferno ed è il canto stesso di Satana nella sua forma più brutale e crudele. Che altro dire? Copritevi di pelle, indossate quintali di borchie e, armati delle vostre cartucciere, dissacrate chiese, stuprate vergini sulle lapidi diroccate di un cimitero abbandonato, sgozzate polli e capri e bevete il loro sangue sulle note bestiali di questi inni demoniaci. Amen.
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