Rotting Christ – Non Serviam

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Negli stessi anni in cui la Norvegia faceva conoscere al mondo il black metal, la scena di un altro paese europeo, diversissimo per clima, cultura, storia e società, la Grecia, viveva una stagione di straordinario sviluppo creativo, sfornando gruppi di tutto rispetto come Necromantia e Varathron e costruendo le basi per un movimento black assolutamente originale e distinto da quello scandinavo e per nulla inferiore. Tra i padri fondatori della scena ellenica un posto di prim’ordine spetta certamente ai Rotting Christ (e alla Unisound Records), attivi fin dal lontano 1987 ed autori di tre album, i primi della loro carriera che subirà poi un graduale declino per risollevarsi leggermente soltanto con le ultime produzioni, degni di essere considerati capisaldi del black del loro paese e pietre miliari dell’intero movimento. “Non Serviam” è il secondo full length dei nostri e rappresenta l’ideale punto d’incontro tra la ferocia selvaggia e incondizionata dell’esordio “Thy Mighty Contract” e l’oscurità blasfema del successivo “Triarchy Of The Lost Lovers”. Melodie arcane e sinistre si intrecciano a formare trame dense di misticismo demoniaco e si alternano a sfuriate black sempre ispirate e mai eccessivamente prolungate. Le influenze dei Rotting Christ di quel periodo sono riscontrabili più che nella scena estrema nordeuropea nel metal ottantiano e nel doom classico di sabbathiana memoria. Molti assoli intrisi di infinita tristezza, passaggi malinconici da brividi, sottolineati da tastiere sulfuree e magiche (ascoltatevi “Wolfera The Chacal” o “Ice Shaped God” per farvi un’idea di quanto sto dicendo), una voce profonda ai limiti del cavernoso, lontana mille miglia dal tradizionale screaming, ed un feeling di fondo tetro e malvagio, non glaciale come qualcuno potrebbe pensare trattandosi di black metal, ma avvolgente come le fiamme dell’inferno come negli Ophthalamia di “A Journey In Darkness“. I ritmi sono lenti e tellurici, non funerei ma nostalgici e mesti come un paesaggio immerso nella nebbia, con un basso pulsante e lugubre sempre in prima linea. Se non conoscete gli esordi dei Rotting Christ dovete assolutamente colmare questa lacuna, perché in queste tracce stanno le radici del male. Album imprescindibile.

REVIEW OVERVIEW
Voto
85 %
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rotting-christ-non-serviamTRACKLIST <br> 1. The Fifth Illusion; 2. Wolfera The Chacal; 3. Non Serviam; 4. Morality Of A Dark Age; 5. Where Mortals Have No Pride; 6. Fethreosphoria; 7. Mephesis Of Black Crystal; 8. Ice Shaped God; 9. Saturn Unlock Avey’s Son <br> Durata: 48 min. <br> ETICHETTA: Unisound Records <br> ANNO: 1994