Gli Spear Of Longinus provengono dall’Australia e, benchè poco noti ai più, sono attivi dal lontano 1993. Con questo “Nothing Is Forever, And, Forever Is Nothing” sono giunti alla loro quarta fatica sulla lunga distanza. Dal monicker della band, che si riferisce ovviamente alla lancia che trapassò il costato di Cristo in croce e che, secondo la leggenda, garantirebbe l’immortalità al suo possessore, si può intuire fin da subito quali siano i temi trattati nelle lyrics, incentrate su una profonda e malata ricerca filosofica di stampo occulto e nazionalsocialista. I testi sono comunque molto scarni ed a questa semplicità espressiva corrisponde la linearità del songwriting, immediato e coinvolgente, caratterizzato da pochi riff grezzi ed essenziali. I punti di riferimento compositivi dei nostri vanno individuati nei primi Bathory e nel black thrash marcio e crudo delle origini, con l’aggiunta di alcune chiare influenze RAC che rendono le songs cariche di groove ed estremamente ruvide. La sezione ritmica non viaggia quasi mai su tempi sostenuti e conferisce ai pezzi un’anima punk assai aggressiva e marcia. La produzione è perfettamente in linea con le coordinate stilistiche del lavoro, sporca e assassina al punto giusto. Se siete amanti delle sonorità descritte non potreta fare a meno di sbattere la capoccia all’ascolto di quest’album e di farvi trasportare dalla folle esaltazione del combo di Brisbane. Per valutare il grado di pazzia di questi maniaci, ecco a voi il testo di “Adam Curse”: “Adam Curse / Born To Die / CUG / GUTTUCU / Mitochondrial / Cytoplasm / Nuclear War / Mutate / YYYYY / XYXYXYXYXYXY / 125.000yr Decay”. Vi basta?
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