Singolare la storia degli svedesi Third Storm. La band è nata intorno alla metà degli anni ottanta per volontà degli allora giovanissimi Heval Bozarslan (voce) e Jimmy Eriksson (chitarra), con l’intento di fare casino suonando ruvido e primitivo black-thrash sulla scia di Bathory, Venom, Hellhammer, Slayer e compagnia blasfema. Dopo aver distribuito in un circuito limitatissimo un paio di demo in formato tape (“Mad Men” e “Smell Of Vomit In The Torture Hall”), il gruppo si è sciolto senza lasciare traccia di sé. Almeno fino ad oggi, quando (dopo quasi trent’anni di silenzio) i due membri fondatori hanno deciso di riesumare la loro creatura, reclutando altri musicisti (David Eriksson alla chitarra, Daniel Ekeroth al basso e Johan Ericsson alla batteria) ed imprimendo al loro sound una decisa svolta stilistica. In questa loro nuova incarnazione i Third Storm hanno ben poco a che fare con quanto proposto in passato: “Tarîtîya Me” è infatti un concentrato di black metal occulto accompagnato da lunghe ed opprimenti divagazioni doomish. L’atmosfera oscura e sinistra è l’elemento vincente di una release che riesce a sorprendere per l’efficace immediatezza delle soluzioni adottate, specie le melodie: insinuanti, tetre ed umide come la pioggia di novembre. La pesantezza doom – con trame lente e laceranti, sulla scia di Tristitia, Candlemass e Saint Vitus – ci accompagna nel corso della mesta processione funebre, intervallata da squarci di cupa aggressività black. Tutto è al posto giusto in questo ep che segna la rinascita (ma si potrebbe tranquillamente parlare di esordio, vista la distanza non solo temporale tra vecchi e nuovi Third Storm) di una band che sembra aver trovato la sua giusta dimensione espressiva. Ascolto certamente consigliato.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.