BLACK WINTER FESTIVAL III 26-02-2011, Carlito’s Way – Rotorbido (PV)
INNER / FUNERA EDO / STRIX / WHISKEY RITUAL / KAISERREICH / NARGAROTH
Questa terza edizione del Black Winter Festival è stata caratterizzata dalla defezione, ampiamente annunciata, degli spagnoli Kathaarsys, prontamente sostituiti dai nostrani Kaiserreich e da quella, invece imprevista, degli svedesi Hypothermia, che avrebbero dovuto esibirsi per la prima volta sul suolo italico, ma che, stando alla versione ufficiale, complice un’ubriacatura oltre il livello di guardia, hanno pensato bene di perdere il volo già prenotato e di dare buca alla relativamente numerosa fetta di pubblico che si trovava a Retorbido quasi esclusivamente per loro, con conseguente incazzatura di fans ed organizzatori. Conscio di non essermi probabilmente perso granchè, lascio a chi legge qualsiasi giudizio sulla professionalità e sulla serietà della band in questione. Aprono le danze due giovani gruppi nostrani, INNER e FUNERA EDO, entrambi provenienti dall’Emilia Romagna ed entrambi autori di una prova dignitosa, che mette in evidenza un’indiscutibile attitudine underground ma brani ancora troppo acerbi e derivativi. Meglio i secondi che omaggiano anche i Carpathian Forest con la cover dell’omonimo brano. É quindi la volta dei bellunesi STRIX, fautori di un black metal di matrice darkthroniana, contaminato da elementi melodici che possono richiamare la scena finlandese (Satanic Warmaster e Horna su tutti), ben suonato e strutturato, con suoni sporchi al punto giusto, e reso con sufficiente efficacia anche in sede live.
“Rende” invece moltissimo dal vivo il black’n’roll dei parmensi WHISKEY RITUAL, definibile come una miscela di black metal old school alla Celtic Frost, thrash grezzo alla Venom e rock’n’roll stradaiolo alla Motorhead, che risulta decisamente di presa sul pubblico, anche e soprattutto grazie all’atteggiamento goliardico, strafottente e punkeggiante della band ed in particolar modo del singer Dorian Bones, istrionico e dotato di una grande capacità di coinvolgimento. A mio avviso si è trattato della performance migliore della serata.
Decisamente più statica è invece la prova dei bresciani KAISERREICH, che si rifanno in larga parte ai Dark Funeral, anche visivamente, con l’uso di pesanti armature sulla falsariga di Lord Ahriman e compagni. Il loro black metal è minimale ma non disdegna affatto passaggi più intricati, con rallentamenti ed accellerazioni, pur mantenendo un andamento violento ed indiavolato. La loro prova è discreta, inficiata purtroppo da qualche problema di resa sonora non ottimale.
Funestato da diversi problemi tecnici è anche lo show dei NARGAROTH, che sembrano essere ormai di casa nel nostro paese, con visite pressochè annuali.
Kanwulf si dimostra ancora una volta una persona disponibile ed affabile, l’esatto contrario del prototipo del blackster misantropico o della rockstar viziata, ma lo spettacolo della sua band non offre molte sorprese, anzi si rivela prevedibile e, in fin dei conti, poco coinvolgente. I pezzi proposti dal vivo sono sostanzialmente gli stessi da diversi anni a questa parte (citiamo, tra gli altri, “Hunting Season”, “I Burn For You”, “Vom Traum, Die Menschheit Zu Töten”, le immancabili “Black Metal Ist Krieg” e “Possessed By Black Fucking Metal” – quest’ultima proposta con un lungo assolo finale – e ben due cover, “War” e “Freezing Moon”) e vengono sistematicamente ignorati gli ultimi album della band. Si aggiungano una resa sonora poco curata e la scarsa vena del batterista, nuovo arrivato in seno al gruppo, e si avrà la dimensione di uno spettacolo non proprio esaltante. Per chi non aveva mai visto la band tedesca all’opera dal vivo, questo concerto potrà forse essere risultato soddisfacente ma per chi, come il sottoscritto, ha avuto modo di assistere a live di ben altro spessore, il giudizio non potrà che essere abbastanza negativo.