“Awakening A New Era Of Darkness” è il primo full length per l’entità Baal Gadrial e, nelle intenzioni del suo creatore Lord Azgorth, sarà anche l’ultimo, dovendo l’eredità musicale di questa band essere raccolta dal progetto Drowning The Light (di cui mi procurerò al più presto qualche release, vista la qualità di quest’album). I nostri, un duo proveniente da Sidney, sono fautori di un black metal crudo, tetro e oppressivo, intriso di quell’atmosfera lancinante e malinconica di cui solo questo genere può farsi perfetta espressione musicale. La registrazione estremamente cupa e bassa, con i suoi toni profondi, esalta ancora di più la carica di odio feroce e intollerante di cui sono colmi i pezzi. Benché i suoni risultino molto fangosi ed impastati, le sinistre e perverse melodie che innervano i brani sono udibili, anche se malignamente in sottofondo, e, insieme a qualche rapida ma efficace incursione tastieristica, conferiscono alle composizioni un tocco sulfureo e disperato che ricorda molto da vicino i Satanic Warmaster del capolavoro “Opferblut”. Le chitarre tessono trame infernali e tragiche, non manca neppure qualche reminescenza thrash (ad esempio in “The Heavens Ablaze & Pillaged” o nell’autocelebrativa “Gadrial”) a spezzare l’andamento mesto della maggior parte delle song, né sono assenti passaggi più violenti e feroci di chiara estrazione darkthroniana. Il concept è particolarmente estremista e no compromises per un lavoro che vuole colpire anche sotto l’aspetto visivo: nel booklet si possono infatti ammirare le foto di una bandiera di Israele data alle fiamme on stage e di un’adunanza nazista con pentacoli al posto di svastiche! A parte quest’attitudine esagerata, alla Nattefrost (che peraltro non fa che rendermi ancora più simpatico il combo in questione), la musica proposta dai Baal Gadrial è davvero di grande spessore e non potrà che incontrare la stima dei sostenitori del black metal più fanatico e oltranzista, capace tuttavia di donare sensazioni tra la tristezza e l’esaltazione che vanno ben al di là della semplice brutalità sonora. Dopo gli storici Abyssic Hate e i più recenti Elysian Blaze, ecco un’altra sorprendente gemma proveniente dal sottobosco underground australiano. The Old Way Lives… In Us!!!
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.