Sytry – Sytry

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Buon demo d’esordio per questo quartetto trentino, ispirato al più classico e tradizionale true black metal, suonato con passione, devozione e la giusta dose di personalità. I nostri sono abili nel creare un muro sonoro gelido e feroce, sostenuto da riff lineari ma efficaci, veloci e taglienti come lame di rasoio, mescolando in un equilibrio di oscurità e misticismo spunti provenienti in diversa misura da Immortal, Darkthrone e Burzum, con risultati simili a quelli ottenuti da altri gruppi italiani come Near e Chelmno. Tuttavia la band di Abbath pare costituire la principale influenza del combo nostrano, tanto che alcuni passaggi rieccheggiano molto da vicino il feeling ghiacciato e diabolico di capolavori quali “Pure Holocaust” e “Battles In The North”. I pezzi sono costruiti essenzialmente su tempi molto sostenuti, a tratti davvero devastanti, mentre le parti meno tirate sono colme di un’atmosfera notturna e macabra, sottolineata dagli arpeggi sottili di una chitarra acustica che fà sporadicamente la sua comparsa, donando quel tocco di profondità meditativa in più alle composizioni. Le trame chitarristiche sono ben udibili, anche se la produzione è sufficientemente grezza e ruvida, e ciò è un bene perchè la band dimostra buone capacità tecniche che una registrazione eccessivamente artigianale non avrebbe permesso di apprezzare. Nota di merito per la prova dietro il microfono di Lord Morke che con il suo screaming deviato e “stralunato” si rende protagonista di una performance di tutto rispetto. “Obscurity” e l’autocelebrativa title track sono gli episodi migliori di un disco pregevole, che pur non spiccando per particolare originalità (ma non credo fosse questo l’intento dei nostri), riesce a convincere sotto ogni aspetto, anche se i Sytry dimostrano di possedere ulteriori margini di miglioramento. La cover finale non aggiunge e non toglie nulla all’opera e vale soltanto come testimonianza di attitudine. Consiglio comunque a tutti i cultori dell’underground italico di dare almeno un ascolto a questo gelido affresco ispirato dalla natura tenebrosa e lunare del Trentino.