Dall’incontro tra musicisti norvegesi e polacchi nasce il folle e malato progetto Illness, band ormai attiva da oltre un decennio e con alle spalle diverse uscite sulla lunga distanza, a partire dal programmatico debutto “Black Schizophrenic Metal” del 2007, che già dal titolo delinea l’approccio straniante ed assolutamente indecifrabile dei nostri. Questo “Trvmna” è un ep (pubblicato in edizione limitata a cinquecento copie dalla Black Plague Records) che in poco più di venti minuti di squilibrio sonoro condensa lo sghembo e bizzarro stile di un gruppo che, nel bene e nel male, cerca di reinterpretare e stravolgere i più tradizionali stilemi black, mettendo in mostra un piglio sperimentale certamente fuori del comune. E questo coraggio va riconosciuto, al di là dei gusti personali. Per capire quello che suonano gli Illness dovreste ascoltarli: sforzatevi però di immaginare un matrimonio lisergico tra Woods Of Infinity e DHG, imbastardito da una serie di intrusioni industrialoidi (non per nulla vengono omaggiati i Mysticum con la cover del classico “The Kingdom Comes”), synth alieni e campionamenti vari ed eventuali, ed avrete un’idea di massima di ciò a cui andrete incontro. Già l’intro – una rivisitazione inquietante della marcia funebre di Chopin – è indicativa della precaria salute mentale di una band che non si fa scrupoli a destrutturare e poi recuperare la forma canzone, sorprendendo l’ascoltatore con derive moderniste che si specchiano e rimbalzano in pura e tradizionale aggressività black, e viceversa: e così di seguito tra urla e torture che si affiancano a marcette da baraccone, scricchiolii, singhiozzi, note di pianoforte andate a male, vocals esasperate e strani effetti disturbanti, fino all’esplosione patologica delle conclusive “Grobowa Mgla” e “Cranium”, che dimostrano definitivamente che gli Illness sono da camicia di forza. Geniali? Semplicemente strani? Inascoltabili? A voi l’ardua sentenza. Di certo, se riferito a questo lavoro, l’aggettivo morboso, una volta tanto, non è esagerato.
