Demo d’esordio, in edizione decisamente curata dal punto di vista grafico ed assolutamente professionale, per i nostrani Hellterror League, power trio proveniente da Alessandria e formato da Tony Rocky Horror alla batteria, LK Nekromorbid alla chitarra ed alla voce e Christbeater al basso. I nostri definiscono la loro proposta musicale “True Southern Black’N’Roll”: si tratta in sostanza di uno sguaiato ed ignorantissimo thrash/black metal concepito e suonato alla vecchia maniera, che riprende con fedeltà i classici canoni del genere e tenta di reinterpretarli alla luce di un approccio da un lato esplicitamente arrogante e dall’altro ironico ai limiti del demenziale. Come interpretare altrimenti un testo scanzonato come quello di “Southern Attitude” che esalta, in realtà mettendoli alla berlina, tutti i peggiori luoghi comuni dell’italianità all’estero? Oppure l’intro dell’autocelebrativa “Hellterror League”, pezzo di Jan Stoeckart che altro non è se non la sigla della nota trasmissione sportiva “Novantesimo Minuto”? (ed in questo caso è la passione italica per il calcio ad essere in qualche modo oggetto di critica). Non aspettatevi dunque originali sperimentalismi ma solo poco più di un quarto d’ora di insano e genuino metal old school, che mescola influenze più heavy oriented ad altre più spiccatamente black, citando in egual misura Venom, Celtic Frost, Sodom, Aura Noir ed i primi Impaled Nazarene. Il gruppo vuole intrattenere senza particolari pretese e riesce perfettamente nel proprio intento, dimostrando nel contempo una buona perizia compositiva ed esecutiva. Le parti più violente e tirate sono sufficientemente coinvolgenti: da gustare ad esempio è la tellurica “A Night At The Titty Twister”, chiaro omaggio al celebre “From Dusk ‘Till Dawn” di Robert Rodriguez. A mio giudizio però è quando la velocità diminuisce e la musica si appesantisce che la band riesce a dare il meglio di sè, come nella conclusiva “Burning Bethlehem”, cadenzata e vagamente doomeggiante, dedicata alla memoria di Jeff Hanneman. In conclusione “For Satan We Ride” è un discreto debutto, che non fa certo gridare al miracolo ma che si lascia ascoltare con piacere, regalando qualche momento davvero riuscito ed invogliando a qualche salutare scapocciata.
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