Omnia Malis Est

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Omnia Malis Est, solo project nostrano, dietro al quale si cela la mente di Uruk-Hai, si è imposto di recente all’attenzione dell’ambiente underground grazie a due uscite molto diverse tra loro, ma entrambe interessanti sotto diversi aspetti. Andiamo a conoscere insieme questa nuova creatura partorita dalla scena italica.

Vuoi illustrare ai nostri lettori la genesi di Omnia Malis Est ed il concept che sorregge questo act?

Salve a tutti. Innanzitutto grazie per lo spazio concesso ad Omnia Malis Est. Il progetto nasce negli ultimi mesi del 2005 esclusivamente come mio tributo personale alla scena Black Metal norvegese dei primi anni ’90. Una sorta di tribute band verso un intero filone musicale. Ho deciso di dar vita a ciò che è e resterà il mio solo project per omaggiare un pensiero ed una filosofia di vita che seppur avviata al baratro, ancora è un punto nodale per la mia esistenza. Il progetto, come era logico avvenisse, si è trasformato in qualcosa di più che un semplice omaggio ed è diventato la materializzazione del mio essere e divenire trasformando me e trasformandosi da sé. Il concept generale è molto personale ed indescrivibile con le sole parole… diciamo che io sono il concept…

Il primo demo “La Rivolta Delle Stelle”, uscito nel 2006, è molto legato alle sonorità classiche del black metal di stampo nordico. Sei d’accordo? Quali erano le tue fonti di ispirazione e principali influenze ai tempi della composizione di questo lavoro?

Sono d’accordissimo con te e come già detto, questo forte legame è stato voluto per omaggiare l’ intera scena Black norvegese dei primi anni ’90. Beh, le influenze possono essere svariate… da un sogno ad un riff, da una frase di Evola di cui finalmente comprendo il senso (eh eh), ad un’intervista… Pensa che l’ input principale del pezzo “Fides (Parte Prima)” è venuto dopo aver letto un’ intervista agli Obscure Devotion! Insomma, non sono io a decidere degli stimoli del mio cervello, è lui a cogliere ciò che può servire ad Omnia Malis Est. In particolare “La Rivolta Delle Stelle” ha avuto un tempo di gestazione più lungo e quindi ha inglobato riff molto vecchi nati da svariate influenze come, ad esempio, quelle della mia vecchia band prog metal AM.

Ho trovato molto interessanti gli inserti ambient agli inizi di vari pezzi. Per quale motivo hai deciso di inserirli?

Ti ringrazio. Gli inserti ambient in “La Rivolta Delle Stelle”, esistono unicamente perché nella scena norvegese è esistito Burzum al quale va il mio ringraziamento più grande; è stato un piccolo tributo nel tributo! Inoltre ben si sposavano con il feeling delle songs. Mi hanno più volte criticato del fatto che i pezzi ambient sono slegati da quelli metal e vivono di vita propria etichettando il tutto con la parola “inesperienza” senza sapere che, magari, ciò può essere una scelta artistica! Comunque ben vengano tutte le critiche possibili purchè costruttive.

Il secondo demo “Fides”, di qualche mese successivo, è invece molto diverso e presenta molteplici spunti che vanno dal black melodico, al pagan, al folk, all’ambient. Come descriveresti il percorso evolutivo che ti ha portato a concepire tale lavoro e quali sono le principali differenze rispetto a “La Rivolta Delle Stelle”?

“Fides” non rappresenta una naturale evoluzione di “La Rivolta…” bensì un’evoluzione del progetto Omnia Malis Est, in quanto tale progetto non può più essere considerato come un tributo, ma come un qualcosa di vivo e vegeto, che vive di vita propria e che si nutre di tutto ciò che circonda la mia persona. Evidentemente la mia vena era orientata verso sonorità più morbide e “controllate” al tempo della stesura di “Fides”, non so bene… sta di fatto che non bado troppo a queste cose, Omnia Malis Est sono io ed io posso cambiare e mutare nel tempo e ciò si rifletterà sempre all’interno di Omnia.

“Fides” è uscito per Il Male Productions, liberamente scaricabile dal web. Com’è nata questa collaborazione? Pensi che rendere il tuo lavoro fruibile unicamente tramite il download possa giovare alla “popolarità” della band? Come ti poni nei confronti del rapporto internet-musica underground?

Preciso che “Fides” uscirà in veste ufficiale a breve per un progetto di Porz ed il Male Prod. che prende il nome di Web Label Project e che dà la possibilità di scaricare legalmente e gratuitamente i brani del lavoro, copertine incluse. Ho letto dell’iniziativa sul sito del Male e mi è parsa una grande pensata poiché è verso ciò che ci si sta muovendo e rimanere indietro o far finta di nulla sarebbe da sciocchi. Ben vengano tutte le possibilità di ascoltare e promuovere musica, soprattutto se in collaborazione di Artisti con la A maiuscola del calibro di Porz, persona gentilissima e cordiale con la quale mi sono trovato molto a mio agio. Spero che il Web Label Project venga preso seriamente e riceva il dovuto spazio anche perché vi sono altre realtà degne di nota nella schiera di tale progetto: To Deeper Sorrow, Gaia’ s Vestige, i particolarissimi Hesperia etc…

Personalmente ho colto alcune sfumature dark nel tuo ultimo lavoro, molto apprezzabili. Cosa mi dici in proposito? Pensi che la tua musica si distaccherà completamente dal classico black metal sound in futuro?

Non seguo per nulla il filone Dark, anzi a dir del vero non lo apprezzo per nulla… se ci sono sfumature beh, sono dovute al caso, di certo è che non c’è niente di voluto in senso stretto o di programmato all’interno di Omnia Malis Est e mai ci sarà. Molto probabilmente la musica in futuro evolverà sempre ma non so se si staccherà o meno dal black… Non so proprio.

Mi ricollego alla domanda precedente per chiederti cos’è per te il black metal e come lo vivi…

Vivo il Black Metal con estremo fanatismo e con profonda passione. Esigo da lui tutto e gli concedo tutto… fa parte del mio modo di essere e di evolvere. Non considero più il Black Metal solo come un filone musicale o come uno stile di vita, bensì come una parte del mio corpo. Ma dobbiamo aiutarci a vicenda altrimenti come il nostro corpo si ammala anche la nostra collaborazione potrà terminare… e si dovrà amputare.

Nel nuovo logo di Omnia Malis Est sono comparse due croci di ferro. Cosa rappresenta per te questo simbolo?

Simbolo di vittoria e supremazia totale su qualsiasi cosa possa imporsi tra me ed il mio essere. Chi vede il logo, chi ascolta la mia proposta, chi appoggia tale filosofia, deve riconoscere ed essere consapevole all’istante di ciò che Omnia Malis Est è… null’ altro al di fuori di me. So bene da chi e perché viene usata tale immagine ed è proprio per questo che continuerò ad usarla.

Tornando a “Fides”, ho gradito la cover dei Rammstein “Wilder Wein”, decisamente oscura ed in linea con il feeling del demo. Perché hai deciso di coverizzare questo pezzo? I Rammstein rientrano tra i tuoi ascolti abituali e ti influenzano in qualche modo?

Ho coverizzato tale pezzo da una loro versione live, se si ascolta la versione studio, è abbastanza diversa addirittura nell’intonazione dei riff portanti della seconda parte. Ho deciso di coverizzarlo poiché si prestava in modo totale al mio essere durante il periodo di composizione di “Fides”… è un brano carico di buio e molto struggente… anche il testo si prestava molto ad entrare nel piccolo universo di Omnia Malis Est. Apprezzo molto i Rammstein e la loro originalissima proposta, marziali e freddi come pochi ma al contempo capaci di creare grande pathos… ammetto che “Mutter” è uno dei miei cd preferiti e che ascolto in modo abituale.

Domanda “cattiva”: ho trovato la produzione di “Fides” non all’altezza, specie per quanto riguarda la voce e la drum machine, poco armonizzate con il resto degli strumenti. Cosa mi dici in proposito?

Riguardo la voce ti do ragione, ho voluto impostarla in modo diverso, meno sguaiata e più educata ed è uscita un po’ “fuori dal coro”. Per i suoni di batteria, ho optato per dei suoni che si differenziano molto dalle classiche drum machine fredde e marziali, in effetti i campioni che ho ricercato volevano essere i più reali possibili ed a mio avviso rispetto alla maggioranza dei cd con drum machine, si è giunti ad una buona verosimiglianza con una batteria acustica. Di sicuro il prossimo lavoro vedrà la presenza di un batterista in carne ed ossa. Sono comunque molto contento del lavoro svolto da me nei miei Omnia Malis Studios e da Antonio Tafaro nei suoi Sound Cubed.

Vedremo mai Omnia Malis Est dal vivo?

Spero proprio di sì… ho ricevuto in questi ultimi tempi molti inviti, però ho sempre dovuto declinare per il fatto che vivo in un paesino fuori dal mondo e trovare buoni musicisti in zona è molto difficile! In futuro senz’altro mi dedicherò di più alla ricerca di sessions e finalmente si potrà ascoltare Omnia Malis Est anche in sede live.

Progetti per il futuro?

Per ora riposo, poi si vedrà… la creatività giungerà inaspettatamente (a dire il vero spero che aspetti questo inverno prima di arrivare!), fino ad allora mi concentrerò a promuovere “Fides”.

L’intervista termina qui. Ti ringrazio per la disponibilità e, come di consueto, ti lascio la possibilità di concludere a tuo piacimento…

Grazie a te ed a Black Metal Ist Krieg per la possibilità concessami di far conoscere al pubblico Omnia Malis Est. Per chiunque voglia saperne di più può scrivermi al seguente indirizzo italianblackmetal@hotmail.it o visitare il sito www.omniamalisest.it
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