Vargstuhr è una one man band proveniente dalla Spagna (dalle Isole Canarie per la precisione), dietro alla quale si cela l’omonimo cantante e polistrumentista, personaggio già attivo in altre realtà underground. Il progetto è al suo esordio assoluto con questo “Howlings”, demo di durata pari ad un full length ed edito in sole 66 copie dalla Depressive Illusions Records, che sorprende per la grande professionalità che caratterizza ogni aspetto del lavoro (comprese grafica e registrazione) e per la chiarezza di idee ed intenti a livello sia lirico che musicale. Si tratta di un concept sul lupo, animale totem di tanto immaginario black metal: tema non certo originalissimo – e già sviluppato in passato da giganti come Ulver e Moonspell – ma sempre affascinante, che qui viene affrontato con un approccio a metà strada tra il naturalistico ed il mitologico. La musica è un black metal secco ed essenziale, a tratti marziale ed a tratti decisamente evocativo: i pezzi sono costruiti su linee di chitarre asciutte e spigolose, vicine per stile agli ultimi Satyricon e Gehenna, mentre l’atmosfera generale potrebbe ricordare gruppi come primissimi Vintersorg e Vreid. Glaciale e granitico, l’album scorre senza particolari cadute di tono e colpisce nel segno anche grazie ad alcune fugaci divagazioni melodiche ed acustiche e ad una prova vocale che alterna uno screaming rozzo e strozzato a brevi parentesi in clean vocals. Meno riuscito è invece l’uso della drum machine che appiattisce e plastifica troppo il sound privando alcuni momenti di profondità e forza espressiva: un batterista in carne ed ossa avrebbe sicuramente giovato, anche se si tratta tutto sommato di un peccato veniale, perdonabile anche perché siamo di fronte ad un debutto. Disco interessante, che merita certamente un ascolto: “… and then there are nights when wolves are silent and the moon is howling”.
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