Grandiosa seconda prova sulla lunga distanza per questo duo proveniente dall’assolata California e dedito ad un black metal ferale, selvaggio e violentissimo. La prima caratteristica positiva di questo disco è senz’altro la registrazione, praticamente perfetta per il sound dei nostri: polverosa e arida come la sabbia del deserto, secca e infernale ed allo stesso tempo sulfurea e malvagia. I Nosvrolok colpiscono duro fina dall’opener “The Illuminated”, diretta, veloce e in your face, un vero pugno nello stomaco. Insieme alla title track ed alla conclusiva “Spells Of Ancient Sorcery” è la song che più si avvicina al classico trademark della Infernus Rex, fatto di devastazione blasfema ed iconoclasta, affine a quanto proposto di recente da gruppi quali Ibex Throne e Goatholocaust, pulita tuttavia da ogni influenza death ed impreziosita da una classe cristallina. La successiva “Ominous Inane” è diabolica nel suo incedere ritualistico, scandito da ritmi tetri e pastosi, che esplodono dopo qualche minuto in un assalto frontale bellicoso e distruttivo, per poi riproporsi nel finale a chiudere questa riuscitissima suite, di oltre nove minuti di durata. Altre autentiche gemme di quest’album, la cui spontaneità espressiva mi ha stupito non poco (prima dell’ascolto avrei giurato di trovarmi davanti all’ennesimo, scialbo lavoro di scontato satanic black metal), sono “Roar Of The Apocalypse” e “Silent Tomb”, i pezzi più snelli e dal minutaggio meno corposo, cadenzati e carichi di groove, nei quali si fanno sentire pesanti influenze classicamente heavy, che rendono veramente arduo trattenere uno spontaneo headbanging e donano ai pezzi un feeling sinistramente epico. “The Luciferian Doctrine” è un album primitivo e genuino, accostabile ai primi lavori degli indimentabili Desaster per lo sforzo di unire la componente black più sanguigna con quella metal tradizionale, un album che trasuda malignità da ogni singola nota, vicino in questo senso a certe produzioni particolarmente trucide e cafone tipiche dell’America del Sud, un album che non ha la pretesa di inventare nulla ma che riesce a suonare dannatamente fresco e coinvolgente nella sua elementare varietà. Da avere.
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