Duo finlandese formato da Prokrustes e Valgrinder che approda al debut ufficiale via Hammer Of Hate con questo “Henkeen Ja Vereen”, in realtà una sorta di raccolta di vecchi lavori della band. Le differenze della registrazione sono state appianate in fase di remixaggio e gli standard qualitativi sotto questo profilo restano costanti per tutta la durata dell’album, nonostante il lavoro sia diviso in quattro parti: act I “Tie, Totuus & Kuolema” (songs da 1 a 4), ripropone in differenti versioni il materiale contenuto nell’omonimo demo del 2002; act II “Rehearsals” (songs da 5 a 7), contiene brani pressoché inediti risalenti al biennio 1999-2000; act III “Mors Fennico More” (songs da 8 a 11), è l’omonimo demo registrato nel 2003 e mai pubblicato; act IV “Rippeet” (songs da 12 a 14), contiene materiale promo registrato nel 2003 e mai pubblicato. La proposta dei nostri, come essi stessi la definiscono, è puro e semplice Suomalaista Black Metalla, niente di più, niente di meno. Un black metal scarno ed essenziale, senza fronzoli ma caratterizzato da quel senso della melodia e da quel feeling ritualistico che costituiscono il tratto distintivo di molti gruppi provenienti dalla terra dei mille laghi. I punti di riferimento compositivi dei Förgjord sono abbastanza agevolmente rintracciabili nei vari Horna, Satanic Warmaster e Behexen, ovvero nel meglio della scuola finlandese, la cui lezione è riletta dai nostri in chiave decisamente primitiva e brutale, con alcuni evidenti riferimenti al sound norvegese dei primi anni novanta. Il riffing, pur non eccezionalmente ispirato, si mantiene su livelli accettabili e tutta l’opera, anche grazie ad una produzione particolarmente grezza e gracchiante, non potrà risultare sgradita a qualsiasi amante delle sonorità old style. Ultime due segnalazioni per la traccia numero nove “Halloween Theme”, piccolo omaggio in chiave bm a John Carpenter ed al tema portante del suo film più famoso, e per la cover che raffigura “Death And The Flower”, un suggestivo e macabro quadro di Akseli Gallen-Kallela, noto pittore finnico attivo a cavallo tra otto e novecento. In definitiva un album discreto, che di certo non cambierà la storia del black metal ma che si lascia ascoltare con piacere.
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